Sono molti anni che utilizzo come metafora straordinaria la storia (episodio storico realmente accaduto) vissuta durante la guerra tra Spagna e Stati Uniti, alla fine del 1800 sul suolo cubano.
Questa vicenda è universalmente conosciuta come “Il messaggio di Garcia” , patriota cubano a cui fu recapitato tra moltissime peripezie il messaggio ad opera del Tenente americano Rowan: la determinazione, l’iniziativa, lo spirito di adattamento, la mission, sono il fulcro di questa meravigliosa storia che vorrei riproporvi in alcune puntate.
Credo che potrà essere spunto di riflessione per molti che forse cercano il proprio “messaggio” :)
1^ Parte
Fu scritto una sera dopo cena, in un’ora. Era il 22 febbraio 1899, anniversario della morte di Giorgio Washington, e noi stavamo per andare in macchina con il numero di marzo della nostra rivista “il Filisteo”.
La ‘predica’ mi sgorgo’ calda dal cuore, scritta dopo un giorno faticoso nel quale avevo cercato di persuadere alcuni renitenti paesani a uscire dal loro stato di comatoso letargo e a diventare attivi.
L’ispirazione diretta mi venne da una discussione che facemmo all’ora del tè, quando mio figlio Bert sostenne che il vero eroe della guerra di Cuba era Rowan. Rowan era andato a fare tutto solo cio’ che occorreva: a portare il messaggio a Garcia.
Sì, il ragazzo ha ragione, l’eroe è l’uomo che fa tranquillamente il suo dovere, che porta il messaggio a Garcia.
Mi alzai da tavola e scrissi “Un messaggio a Garcia”. L’edizione uscì, e presto arrivarono richieste di copie straordinarie. Un giorno arrivo’ un telegramma di George H. Daniels, delle Ferrovie centrali di New York, così concepito: “fateci preventivo centomila copie articolo Rowan sotto forma opuscolo e specificate data di consegna”.
Risposi indicando il prezzo e dissi che per preparare l’opuscolo, con il nostro piccolo impianto, occorrevano due anni. Fini’ che autorizzai il Signor Daniels a ristampare l’articolo per conto suo.
Lo pubblico’ in forma di opuscolo, in più tirature di mezzo milione di copie. Al tempo in cui Daniels distribuiva il Messaggio a Garcia, il principe Hilakoff, direttore delle Ferrovie russe, era ospite delle Ferrovie Centrali di New York. Il principe vide l’opuscolo e lo esamino’ con interesse, forse più perché ne vedeva distribuire tante copie, che per altra ragione. Comunque, tornato in patria, lo fece distribuire, una copia ad ogni impiegato delle ferrovie.
Dalla Russia il libretto passò in Germania, Francia, Spagna, Turchia, Indostan e Cina. Durante la guerra russo-giapponese, ogni soldato russo che andava al fronte riceveva una copia del Messaggio a Garcia. I giapponesi, trovando i libretti in possesso dei prigionieri russi, ne conclusero che doveva essere un buon testo e lo tradussero in giapponese. Per ordine del Mikado, l’opuscolo fu distribuito a tutti i dipendenti dello stato, sia militari che civili. Di “un messaggio a Garcia” sono state stampate oltre quaranta milioni di copie .
E.H.
L’INIZIATIVA
Il mondo aggiudica i suoi premi, sia in denaro che in onori, solo a chi possiede una grande qualità: lo spirito di iniziativa.
Che cos’è lo spirito d’iniziativa? Semplice: è fare la cosa opportuna senza che nessuno glielo dica.
Dopo quelli che fanno la cosa senza che nessuno glielo dica, vengono quelli a cui basta dire qual è la cosa da farsi, perché subito la facciano. Cioè, portano il Messaggio a Garcia: quelli che sanno portare un messaggio ricevono grandi onori, ma la paga non è sempre adeguata. Vengono poi quelli che prima di muoversi se lo fanno dire due volte: essi non ricevono onori ed intascano una piccola paga.
Vengono poi ancora quelli che fanno la cosa opportuna solo quando il bisogno li spinge avanti a calci, e questi ricevono indifferenza anziché onori e un’elemosina per paga. Essi passano la maggior parte del tempo a scaldare il banco, lamentandosi della loro sfortuna.
Infine, ad un gradino ancora più basso, c’è il tipo che non vuole fare la cosa opportuna neppure quando qualcuno va da lui a spiegargli come si fa e gli sta vicino per accertarsi che la faccia: costui è sempre disoccupato e riceve il disprezzo che si merita, a meno che non sia figlio di papà, nel qual caso il destino aspetta pazientemente all’angolo con un randello felpato.
A quale categoria appartieni?
E.H.