Descrizione
Vito Tribuzio, classe 1926, è stato un filosofo e un poeta intenso e delicato. Padre di Michele Tribuzio, Vito oggi, purtroppo, non c’è più, ma permane la sua voglia di vivere, come dono prezioso ed esempio per noi tutti.
Il libro “Le radici della mia vita” nasce da una motivazione del tutto personale, dettata dall’amore di un figlio verso un papà sofferente, uomo di cui erano note le velleità letterarie, evidenti fin da bambino. “Attraverso questo scritto – dice Michele Tribuzio – ho scoperto alcuni aspetti di mio padre che non conoscevo, le sue sofferenze, il sudore profuso nei suoi sacrifici, il grande affetto che nutriva per la sua mamma, mia nonna, l’orgoglio e la tenacia di voler diventare qualcuno.
E poi la grande storia d’amore con la “gemella sua”, mia madre. Grazie a questi suoi scritti, ho conosciuto un uomo che per suo pudore non conoscevo e mi è piaciuto molto. E l’ho amato ancora più”.
RECENSIONI
Ho appena ricevuto la tua ultima pubblicazione. Complimenti! Mi è bastato leggere la presentazione per capire che con le 226 pagine saprai offrire al lettore la storia “semplice, genuina, deliziosa, luminosa e schietta” di una famiglia dai sani e forti principi morali. Mi ha soprattutto colpito la semplicità della risposta che ti ha dato tuo padre quando gli hai chiesto perché mai non ti avesse mai parlato della sua vita: “Perché non me l’hai mai chiesto”. E’ quello che capita nella maggior parte dei casi del rapporto padre-figlio, in cui purtroppo, per riservatezza, pudore o altro, troppo spesso non ci si confessa, non ci si confida, non ci si narra. E succede poi che molti figli provino profondo rammarico per non aver saputo dare pubblico atto del valore dei propri genitori in vita. Bravo te che invece ci sei riuscito con questa pubblicazione sulla storia del ceppo delle tue sane radici.
Mario Greco
Conosco Vito Tribuzio da tanto tempo e di lui quando lo conobbi mi colpì subito la severità dell’espressione: quello che si dice un uomo di altri tempi.Ma negli anni ho visto dietro quella sua maschera rude, un marito tenero, un papà attento, ed un lavoratore che del lavoro ha fatto la sua ragione di vita. Sapevo della sua passione per la scrittura, spesso ci allietava con poesie (in rima!) create per occasioni magari importanti. Perciò quando ho iniziato a leggere il suo libro credevo di sapere ciò che avrei letto. E invece la sua vita è passata sotto i miei occhi in un attimo. Ho letto avidamente le pagine di quello che era un romanzo a tutti gli effetti. E mi sono commossa… l’ho immaginato bambino a combattere con un lavoro duro come quello della terra, e poi attraverso le sue parole l’ho visto crescere ed amare profondamente quella stessa terra che come nulla e nessuno ti ripaga del lavoro con i suoi frutti, diventare uomo ed incontrare la gemella sua.
Un libro a me caro, perchè mi ha svelato forse un aspetto della generazione dei nostri padri che spiega la loro difficoltà a lasciarsi andare, a mostrare a noi figli quella tenerezza che qualche volta ci è mancata.
Grazie per averci mostrato le”nostre” radici. Con grande affetto a Vito Tribuzio.
Raffaella Mele