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Quanto incide lo stile di vita nell’insorgenza dei tumori?

Gli amici di Be4Eat, Nicla Signorelli e Marco Fiorese  sono sempre in prima linea nella diffusione di informazioni, documentazioni e  ricerche che aiutino ad accrescere la consapevolezza che possiamo fare qualcosa di concreto nella prevenzione dei tumori e di altre patologie attraverso                                     la scelta di ciò di cui ci nutriamo!

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A tale proposito, credo sia importante diffondere l’articolo che Nicla ha scritto nel suo blog in merito agli studi fatti da due ricercatori canadesi  e pubblicati in un libro:

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Ecco l’articolo:

Fra tutte le paure che ci assillano il cancro è una minaccia reale. E ancora più reale è la disinformazione su di esso. Questo il risultato non troppo simpatico riportato nel nuovo libro “L’alimentazione anti-cancro” dei due ricercatori oncologici Richard Béliveu e Denis Gingras (Sperlig & Kupfer Editori) che in modo fermo e deciso confermano:

il cancro colpirà 1 persona su 3 entro i 75 anni. E una su 4 soccomberà alle complicazioni pervenute”.

A preoccupare di più i due ricercatori canadesi, tra le principali autorità mondiali sul tumore il primo e ricercatore specializzato in oncologia il secondo, non sono i dati di una patologia divenuta quasi epidemica bensì la disinformazione dell’opinione pubblica su di essa.

Stando ai sondaggi, infatti, le persone considerano il cancro come una malattia scatenata da fattori incontrollabili come predisposizioni genetiche (89{564c2f4126d19c787c90d6dc76ae99461a9886dd2909a718dca77f5b353c1bc5}) e situazioni ambientali fuori dal controllo individuale come l’inquinamento industriale o i residui di pesticidi sugli alimenti (80{564c2f4126d19c787c90d6dc76ae99461a9886dd2909a718dca77f5b353c1bc5}).

Meno della metà di chi ha risposto al questionario invece pensa che l’alimentazione influenzi il rischio di insorgenza del cancro.

Questo, sostengono i ricercatori, “dovrebbe turbare chi si occupa di salute pubblica” e far loro “rivedere profondamente le strategie di comunicazione adottate su questo tema”, perché, ribadiscono, “queste percezioni contrastano con i reali fattori scatenanti dei tumori che la ricerca è riuscita a identificare”.

Dati alla mano e mani in pasta, Béliveu e Gingras riportano così schematicamente ciò che oggi si può dire sui fattori di rischio del cancro. 

Contrariamente a ciò che si pensa, i fattori difficilmente controllabili, che siano di origine ereditaria (15%, ambientale (2%) o virale (5%), sono responsabili insieme all’esposizione ai raggi UV e rischi professionali, all’incirca del 30{%} di tutti i tumori.

Al contrario numerosi fattori direttamente collegati allo stile di vita (fumo, inattività fisica, obesità e alimentazione scorretta) sono la causa diretta di sviluppo di circa il 70{%} dei tumori. Insomma un modo pratico e scientifico per dirci che il grosso dipende da noi!

incidenza percentuale

Non sono tanto i fattori ereditari o ciò che respiriamo a dettare il grosso dell’allarme cancro, bensì scorrette abitudini di vita e di alimentazione che portano a dire i principali attori della ricerca di oggi che, “lungi dall’essere una terapia alternativa, il consumo regolare di frutta e verdura corrisponde a una forma di chemioterapia preventiva che impedisce ai microtumori di raggiungere lo stadio patogenico, senza risultare tossica per i tessuti normali”.

“Combattere lo sviluppo del cancro tramite l’alimentazione- scrivono- significa utilizzare le molecole antitumorali presenti in certi alimenti come armi per creare un ambiente ostile a queste neoplasie, per bombardare quotidianamente i microfocolai tumorali e impedire la crescita.”

“Per fare una analogia con un interruttore, se la dieta contiene una preponderanza di cibi cattivi o anche solo una carenza di alimenti protettivi (come frutta e verdura), i tumori latenti trovano ambiente favorevole alla crescita (ON).

Al contrario, se la dieta è ricca di alimenti protettivi e contiene modeste quantità di alimenti scatenanti, i microtumori non crescono a sufficienza (OFF)” Un interruttore che il prof. T. Colin Campbell conosce bene, e che necessita ora di nuova e profonda ricerca. Nicla Signorelli”

Sostengo sin dall’inizio l’azione divulgativa di Be4Eat, tanto da aver partecipato come Relatore nelle ultime edizioni di “The China Study” al fianco del grande Prof. Colin Campbell

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che quest’anno, per l’ultima volta, sarà in Italia dal 20 al 22 maggio, per parlare dei suoi studi.

Con Marco e Nicla, cerchiamo di diffondere sempre più la cultura della buona salute attraverso il cibo e un’alimentazione ricca di frutta verdura e povera di proteine animali.

A tale proposito, vi invito ad ascoltare questa intervista registrata con loro :)

 

 

Mike

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