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Se non c’e business, non c’è cura.

Questi giorni, dopo un forzato oblio negli anni passati, si parla nuovamente della cura Di Bella contro il cancro.

Ciascuno di noi, ormai statisticamente, ha almeno un parente ammalato o purtroppo deceduto a causa del cancro e pertanto ognuno di noi vede o ha visto da vicino la devastazione che la chemioterapia porta con sè.

La chemioterapia non seleziona le cellule buone e quelle maligne prima di agire: pervade l’organismo e come un bulldozer “opera” e demolisce in un sistema che ha intrapreso la dura battaglia contro la malattia. 

Secondo un recente studio pubblicato su “Nature“, in alcuni tumori ( prostata- seno e ovaie) è stato riscontrato invece, che la chemio stimola nelle cellule sane la secrezione di una proteina ( WNT16B) che favorisce la crescita delle cellule maligne e le rende più resistenti ai trattamenti ( studi del Hutchinson Cancer Research Center di Seattle).

Purtroppo però, è ciò che viene praticato in tutti i presidi oncologici ospedalieri anche in Italia.

Il dato assolutamente oggettivo e certo è quello che riguarda la quantità di denaro che le cure chemioterapiche procurano alle case farmaceutiche, veri e propri colossi dell’economia mondiale.

Preciso subito che non mi investo di competenze mediche che non ho, ma conoscenze degli equilibri chimici del nostro corpo, se non altro per gli studi universitari, sì.

La cura Di Bella, basata su composti vitaminici e preparati di bicarbonato, aiuta il corpo a riportare al giusto livello acido-alcalino il nostro organismo: quanto più è “acido” ( vedi pH),tanto più è preda della malattia.

In America in questi giorni un importante oncologo, il Dr Pagel della University of Arizona Cancer ha ricevuto dal National Institute of Health una sovvenzione di 2 milioni di dollari ai suoi studi sulla terapia con bicarbonato di sodio per il cancro al seno.

Qualcosa sta cambiando!

Ma le istituzioni, i presidi e le organizzazioni che si dovrebbero occupare della salute cosa fanno?

Spesso assistiamo da parte di questi enti  a incomprensibili sponsorizzazioni di prodotti farmaceutici: i vaccini per esempio!

Ricordate qualche anno fa l’allarme (procurato) per la sicura pandemia da influenza suina?

In moltissimi casi, il vaccino è assolutamente inutile ed in alcuni anche pericoloso!

Consiglio vivamente, soprattutto ai genitori, la lettura di un illuminante testo a proposito dei vaccini antinfluenzali.

(disponibile anche presso la Michele Tribuzio Editore)

 L’informazione è l’arma di difesa più importante per la nostra salute.

Michele Tribuzio

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